martedì 12 agosto 2008

(Da “Il Giornale di Vicenza”, martedì 12 agosto 2008, pag. 6)

IN UN LIBRO I VERI DISCORSI DI UN PONTEFICE A CUI PIACEVA IMPROVVISARE

di Gianmaria Pitton

Saverio Mirijello ebbe un moto di sorpresa quando, nell’ottobre del 2006, vide su Raiuno la fortunata fiction su papa Giovanni Paolo I, intitolata “Papa Luciani, il sorriso di Dio”, interpretata da Neri Marcorè. Sorpresa perché nei titoli di coda, nella bibliografia dei testi utilizzati come fonte per la sceneggiatura, c’era che un libro dello stesso Mirijello: “Con il cuore verso Dio. Intuizioni profetiche di Giovanni Paolo I”, pubblicato da Neri Pozza nel 1995 e distribuito in Italia da Longanesi. Libro fortunato, spiega Mirijello, tanto da essere praticamente esaurito, nonché apprezzato anche in ambienti autorevoli della Chiesa. Ma un libro stranamente “dimenticato”, anche se offre una documentazione particolarmente importante per conoscere da vicino papa Luciani. Saverio Mirijello infatti, in un anno e mezzo di lavoro, ha raccolto tutti i discorsi pronunciati da Giovanni Paolo I nel corso dei trentatré giorni del suo pontificato. Ma non compare semplicemente la versione ufficiale dei discorsi, bensì il testo effettivamente pronunciato dal papa il quale, spiega il curatore, «usava spesso modificare e integrare il testo preparato per la lettura parlando a braccio ai convenuti». Mirijello ha quindi rintracciato e trascritto le registrazioni, fornendo così la possibilità di capire come e dove il papa andasse oltre l’ufficialità del testo predisposto. Nel libro ci sono anche il messaggio di papa Luciani alla diocesi di Miami e il discorso preparato per l’udienza ai procuratori della Compagnia di Gesù, resi pubblici dopo la morte del pontefice, e un gruppetto di telegrammi e lettere. Suggestivo, fra i tanti testi presenti, il saluto alla folla in piazza S. Pietro, domenica 27 agosto: “Ieri mattina io sono andato alla Sistina a votare tranquillamente. Mai avrei immaginato quello che stava per succedere. Appena è cominciato il pericolo per me, i due colleghi che mi erano vicini m’hanno sussurrato parole di coraggio”. Poi la spiegazione del nome: Giovanni da Giovanni XXIII e Paolo da Paolo VI, i due pontefici suoi predecessori.

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